Rinoplastica e Rinosettoplastica

Rinoplastica e Rinosettoplastica - introduzione

L'intervento di rinoplastica può essere considerato l'intervento simbolo della chirurgia plastica. In quanto il più antico giunto a noi dai vari papiri che custodiscono la scienza di un passato molto lontano.

La storia antica ci tramanda che un certo Sushruta medico e chirurgo indiano vissuto tra il 1200 e il 600 avanti Christo aveva gettato le basi della chirurgia plastica.

Proprio con la ricostruzione del naso che descrisse anche iconograficamente con un bellissimo disegno che la società italiana di chirurgia plastica e ricostruttiva (la più blasonata e la prima in ordine di Natali, società scientifica nel settore della chirurgia plastica) ha fatto proprio quale marchio di società. Ciò sta a dire molto dell'importanza avuta sulla chirurgia plastica di questo chirurgo del lontano passato. Sushruta descrisse la ricostruzione del naso (allora l'amputazione del naso era prassi, era routine, quale pena sanzionatoria per determinati reati penalisticamente rilevanti).

La Rinosettoplastica a differenza della semplice rinoplastica assume un carattere che può anche essere estetico ma che innanzitutto deve essere funzionale. Infatti per rinosettoplastica in genere si intende " funzionale " in quanto una deviazione[1]  settale può comportare una ostruzione della via aerea corrispondente  per la parte convessa del setto deviato. Dal lato controlaterale invece possiamo avere una ipertrofia dei turbinati cosiddetta compensatoria. Infatti l'aria che entra nel naso deve avere un flusso laminare per non essere irritante sulle mucose,

Ma a fronte di una cavità nasale eccessivamente grande (lato opposto a quello chiuso) il flusso diventa turbolento. Un flusso aereo turbolento è irritante per le delicate mucose endo-nasali.

Madre natura provvede a ridurre l'ampiezza della fossa nasale al lato opposto dell'ostruzione genrando un aumentato flusso di sangue nella rete vascolare dei turbinati, comportando una relativa ipertrofia dei turbinati, che viene definita "compensatoria".

A torto qualche otorinolaringoiatra, quando vede una ipertrofia dei turbinati prescrive tout court la loro decompressione, in quanto tale ipertrofia regredisce spontaneamente dopo il ripristino di una funzione corretta cioè di una respirazione più giusta.

D'altra parte un setto deviato può anche non comportare una disfunzione respiratoria ma solo una dismorfia, cioè può incidere solo nell'estetica (naso storto).

In ultimo una deviazione settale, a seconda della sede della deviazione, può anche essere asintomatica. Può cioè non incidere nè nella funzione né nell'estetica, anche se questa fattispecie clinica è di raro riscontro. In quest'ultimo caso dobbiamo parlare di rinoplastica e non di rinosettoplastica.

Rinoplastica e Rinosettoplastica - ambito di competenza

La rinoplastica estetica per definizione "appartiene" di diritto e di fatto al chirurgo plastico estetico. L'otorino che esegue rinoplastiche estetiche è considerato un pò come un invasore di campo. ma è una realtà con la quale i chirurghi plastici sono ormai abituati a fare i conti.

La settorinoplastica funzionale può essere anche di competenza otorinolaringoiatrica, ma certo non di sua esclusiva competenza.

Questo in quanto la specialità di chirurgia plastica è per definizione, ricostruttiva ed estetica! e

U n chirurgo plastico doc una deviazione settale la fa ad occhi chiusi.

Rinoplastica e  Rinosettoplastica -  la visita e esami da fare

Quando un paziente ci si presenta con una disfunzione respiratoria, dobbiamo distinguere se la disfunzione è di carattere ostruttivo permanente, cioè se c'è una reale ostruzione data dalla deviazione settale oppure se si tratta di ostruzioni a carattere infiammatorio del tipo di quello che succede nel raffreddore comune che ti vede col naso chiuso. Una raccolta di dati anamnestici (se l'ostruzione è saltuaria, se al mattino ecc.).

Inoltre un esame rinologico in genere è sufficiente a dirimere dubbi; in pratica si guarda dentro il naso con una luce frontale e con lo speculum nasale e si vede se la deviazione settale ostruisce effettivamente una via aerea. Diversamente se persiste il dubbio diagnostico si deve prescrivere una rinomanometria.

Consiste nella valutazione strumentale delle resistenze respiratorie. Il paziente è invitato a respirare attraverso il rinomanometro che registra con due modalità: naturalmente e dopo la somministrazione di un vasocostrittore che escluderebbe la componente infiammatoria dirimendo il dubbio se trattasi di ostruzione vera e permanente oppure se di ostruzione transitoria su base allergica ad esempio.

Il dato strumentale è utile sia per il chirurgo che nell'esecuzione della settorinoplastica sá come e dove mettere le mani, sia sotto il profilo assicurativo nel caso in cui il paziente goda di un rimborso a fronte di una copertura assicurativa sanitaria in essere.

Rinoplastica e settorinoplastica - differenze di costi

Per quanto mi riguarda non faccio differenze di costo per il paziente che devo operare per un intervento di semplice rinoplastica o se lo devo programmare anche per la correzione del setto deviato che incide nella funzionalità respiratoria, se devo eseguire cioè una rinosettoplastica.

Da me una rinoplastica o una rinosettoplastica costa tutto compreso cinquemila euro.

Compresa struttura clinica che è "regolare", cioè accreditata per la chirurgia anche importante che richiede cure intensive e che è provvista di camere di degenza. Io dico NO ai tanti day surgery che in Milano soprattutto sono cresciuti come i funghi e che non hanno diritto al pernottamento, la sera si chiude e tutti a casa. Intendiamoci il day surgery come tipo di regime di ricovero va benissimo ma con la possibilità di pernottare se necessario e non con il rischio di dover finire in uno squallido pronto soccorso perché il day surgery è chiuso!

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